Ambra

Il termine ambra è stato usato come sinonimo di resina fossile e di resinite, e questa ambiguità è stata nel passato fonte di fraintendimenti e confusione. In particolare, nella letteratura europea antica, il termine ambra è stato usato in senso molto restrittivo per identificare la succinite, la varietà di ambra baltica più importante dal punto di vista mineralogico, ed ancora oggi questa accezione è molto comune, probabilmente per l’importanza commerciale che questa varietà di ambra ha rivestito nella storia europea. Nella comunità scientifica oggi, per ambra si intende una qualsiasi resina fossile, e le sue varietà vengono identificate secondo la provenienza geografica. Indice Storia Nell’antico Egitto questa resina veniva raccolta e con essa si producevano degli oggetti preziosi. Monili in ambra sono stati trovati anche in Grecia, dove veniva chiamata elektron. Poiché in Grecia non sono noti depositi di ambra, tale ambra è stata certamente importata, molto probabilmente in seguito all’invasione dei Dori prevenienti dal Nord Europa. Nel Medioevo il commercio dell’ambra fu controllato dai Cavalieri Templari. Proprietà L’ambra presenta la proprietà di elettrizzarsi per strofinio. In effetti, dal termine greco che la indica ([7;_5;^2;_4;`4;`1;`9;_7;, Elektron) ha preso il nome l’elettricità. La maggiore importanza scientifica dell’ambra è dovuta però agli inclusi ivi contenuti. Infatti, le goccioline di resina, cadendo su insetti ed altri animali di piccole dimensioni, potevano inglobarli completamente, soffocandoli e conservandoli pressoché intatti per milioni di anni. L’indurimento della resina e la sua trasformazione in ambra (amberizzazione) è un particolarissimo processo di fossilizzazione che permette così di studiare nel dettaglio le caratteristiche anatomiche degli organismi preservati. Le fossilizzazioni in ambra hanno permesso agli studiosi di studiare le caratteristiche di insetti ed altri piccoli animali vissuti nel passato geologico, fornendo dati importantissimi per la comprensione dell’evoluzione biologica. Ambra baltica Si ricorda in questa sede che la Via dell’ambra, un tempo detta anche via Imperiale è un percorso di circa 418 km che attraversa i Paesi Baltici e la Russia, tradizionali produttori di ambra fossile. L’ambra baltica è caratterizzata dal contenere una grande quantità di acido succinico, da cui deriva il nome mineralogico di succinite. Per succinite non si intende solo l’ambra ritrovata presso le coste del Mar Baltico, in Europa settentrionale. Anche se i depositi maggiori si trovano in quell’area, l’ambra, nel corso del tempo, è stata erosa da sedimenti marini, trasportata all’interno dalle tempeste, e portata da corsi d’acqua e ghiacciai a depositi secondari che si trovano nella maggior parte dell’Europa dell’est e del nord, risalenti al tardo Eocene. I depositi di ambra baltica sono i più estesi e vasti del mondo, ed anche i più studiati sin dal diciannovesimo secolo. L’ambra baltica sembra essere al 90% proveniente da una singola fonte botanica, ma quale essa sia non è ancora chiaro, dato che l’evidenza proveniente dagli studi di paleobotanica e quella proveniente dagli studi di chimica sono discordanti. In passato la fonte suggerita da Goeppert (1836) era la resina di Pinites succinifer, dall’analisi di legno ritrovato associato alla resina. Il suffisso -ites fu usato dall’autore per suggerire affinità, ma non identità, con specie viventi di Pinus, ma altri autori usarono il termine Pinus succinifera, generando confusione e l’idea (non corretta) che l’ambra avesse delle relazioni di tipo chimico con la resina dei Pinus viventi. Più di recente le ipotesi si sono concentrate su due possibili origini: 1. da una specie delle Auracariaceae, strettamente imparentata alle specie del genere moderno Agathis, tipico della flora del sud est asiatico. 2. da una specie delle Pinales, strettamente imparentata alle specie del genere moderno Pseudolarix. Tale genere comprende attualmente una sola specie diffusa in una piccola zona della Cina Orientale. Tuttavia è l’unica conifera vivente con una percentuale di acido succinico analogo a quello riscontrato nell’ambra Baltica. Ambra dominicana L’ambra estratta nella Repubblica Dominicana deriva invece dalla resina di Hymenaea protera, una leguminosa vissuta durante il Miocene, scoperta e descritta dal professor Poinar. L’età stimata varia tra i 25 e i 40 milioni di anni fa. [1][2]Per la sua diversa origine non contiene acido succinico e viene denominata retinite. Foglia inclusa in ambra dominicana Foglia inclusa in ambra dominicana Credenze Una diffusa superstizione attribuisce all’ambra, la preziosa resina fossile, il potere di far passare il mal di testa e di scacciare gli incubi. In cristalloterapia, (pur non essendo un cristallo) come tutte le pietre gialle e arancioni, viene associata al 3° chakra.

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